CONCORSO UNA VOCE PER MEDICI SENZA FRONTIERE

Nel corso del progetto di istituto  Scuola senza frontiere, in collaborazione con Medici Senza Frontiere, le classi 5A e la 4B del corso figurativo hanno partecipato al concorso Una voce per MSF.

Due studenti della classe 5A, seguiti dalla prof. ssa Soresini SabrinaGhellere Iacopo e Anna Lara Salvetti  hanno ricevuto una menzione speciale da parte della giuria esaminatrice, ricevendo inoltre l’invito alla premiazione del 14 ottobre 2023.

 

Annalara Salvetti - Storie da non perdere 

Iacopo Ghellere - Notizia non è gioco

                                                                                                    

 

"Storie da non perdere" di Anna Lara Salvetti

Questo lavoro vuole sottolineare l'importanza della solidarietà e dell'aiuto reciproco, rendendo omaggio sia alle persone salvate che a quelle che salvano.

L’argomento scelto è ‘Popoli in fuga’. Ho scelto di trattare questo tema perché lo ritengo molto importante e vicino a me. È un fenomeno attuale, ma le migrazioni spinte dal bisogno o dal pericolo sono da sempre presenti nella nostra storia. Lo scopo del lavoro è quello di mostrare l’importanza della solidarietà, dell’aiuto reciproco (un' azione d’amore che determina il nostro futuro) e di rendere omaggio sia alle persone salvate che a quelle che salvano.

Il lavoro è stato svolto in 4 fasi, la prima è stata la scelta dei libri e la costruzione delle armature degli omini, la seconda la ricopertura in fimo rosso e bianco delle armature, la terza il dipingere con tempere oro i libri, mentre la quarta il posizionamento e l’attaccatura di tutti gli elementi alla tavola di compensato.

Gli aspetti che ho voluto (secondo le mie capacità) esaminare nel mio lavoro sono la dignità e l’importanza dei salvati e dei salvatori. I primi sono rappresentati dai libri dorati, sono storie di persone, che per continuare a vivere, a esistere e a raccontare hanno dovuto passare per la sofferenza, mentre le seconde - rappresentate dagli omini rosso e bianchi (colori del logo di medici senza frontiere) - sono persone che mettono a rischio se stesse peaiutare fli altri ad avere un domani migliore.

I metodi eseguiti sono stati: la modellazione del filo di rame e del fimo, la pittura con tempera. Per assicurare i libri e gli omini alla base sono state usati rispettivamente elle metalliche fissate con viti e colla caldo.

Ho incontrato difficoltà nella scelta della pittura dei libri e nel capire come fissarli poi alla base, superate poi grazie al consiglio di persone più esperte di me.

Gli strumenti usati per la lavorazione sono stati varie stecche e mirette, un pennello a goccia, trapano e colla caldo.

La realizzazione del lavoro è stata lenta e non lineare, spesso mi sono ritrovata a dover lavorare alla seconda e terza fase contemporaneamente e questo mi ha portato a non rifinire bene come avrei voluto le sculture degli omini, che risultano un po’ rozze (risultato a cui mi sono poi un po’ affezionata, infatti le imperfezioni sulle figurine di fimo le rendono, ai miei occhi, un po’ più umane). Anche la base avrebbe dovuto ricevere più attenzioni di quelle che le ho concesso, ma sono invece orgogliosa della fuoriuscita dei libri e dell’aspetto unitario dell’opera. Sono felice di essere riuscita a rendere fisicamente una mia idea.

I materiali Informativi utilizzati sono stati: il sito medicisenzafrontiere.it, di ispirazione particolare l’articolo “Pozzallo: MSF con I sopravvissuti dell’ultima tragedia nel Mediterraneo” del 20/09/2022.

Materiali: filo di rame, carta stagnola, fimo bianco e rosso, cinque libri, una tavola di legno, elle metalliche e viti, tempere oro chiaro e scuro.

Dimensioni: Base: 26 x 40 cm; Altezza: 22 cm

 

"Notizia non è gioco" di Iacopo Ghellere

Medici Senza Frontiere è un associazione indipendente, imparziale e neutrale che grazie alle donazioni di privati ed alle competenze dei volontari riesce ad andare nei luoghi di miseria e violenza a salvare vite.

Ogni anno per far conoscere la loro causa organizzano il concorso "una voce per MSF", al quale la mia classe ha aderito. Grazie ad una lezione introduttiva integrata da ricerche personali ho potuto avere un quadro generale delle attività che compie quest’ associazione di volontari non governativa.

MSF  non si limita a provare empatia nel leggere di guerre, pandemia eventi catastrofici, ma intervengono per salvare vite.

Che cosa prova un uomo quando si trova ad affrontare le notizie che noi “poveri benestanti” leggiamo sui giornali? Parole scritte che ci mostrano una realtà che non dove esistere, ma cosa sono per chi vive e agisce in quell’ ambiente?

Questo è il contrasto che ho voluto rappresentare nell’opera “notizia non è gioco”: un medico volontario coinvolto davvero nella situazione, al contrario di noi lettori, che diciamo:  “per fortuna che sono nato qua” per non sentirci veramente coinvolti nelle notizie che si leggono. In risposta a queste domande ci è venuto in aiuto il volontario sig. Giovanni Di Cera che ha fatto una conferenza nel nostro istituto che citando F. De Andre’ che a sua volta traduce “Chacun De Vous Est Concerné “ di Dominique Grange ci ha detto:   “Anche se voi vi credete assolti siete per sempre coinvolti” .

Un tema che sento molto vicino, al quale sono legati i grandi poeti e al quale siamo legati tutti.

Nell’opera ho rappresentato un volontario MSF e l’ ho posto di fronte alle notizie, come di fronte a un caos di cubi, disposti secondo una costruzione disordinata; sui quali sono rappresentati con l a tecnica del collage volti, corpi macerie recuperati da riviste e giornali.

I materiali utilizzati sono stati: carton legno ricoperti di garze e gesso, rese scabre e sporche per raccontare la loro tragica origine.

Il volontario nel vedere quei volti si emoziona in modo diverso da come ci emozioniamo noi. Alza le braccia pronto ad agire e col suo sguardo fisso e profondo, mostra la sua angoscia inconscia rappresentata dalle occhiaie nere, perchè si concentra sul disastro che deve aggiustare. La base è scabra e nera perché rappresenta il conflitto su cui poggiano gli elementi; ma anche la realtà della guerra, inoltre usare questo materiale senza stampo significa sporcarsi le mani. Il materiale del gesso che diventa da liquido a solido in poco tempo, rappresenta una situazione di instabilità che va governata. Anche la tecnica quindi è un’allegoria del lavoro che fanno i volontari nel salvare vite sapendo gestire le emergenze velocemente.