Me lo dica ancora… ho un Tirannosaurus Rex

Mostra Pietro Rabacchi

Dal 1993, grazie a Jurassic Park di Spielberg, il Giurassico e i dinosauri sono entrati nell’immaginario collettivo. Ma Pietro Rabacchi aveva creato il suo personale “Jurassic Park” già sessant’anni prima, con una maestria che surclassa gli effetti speciali hollywoodiani.

Rabacchi, nato a Bergantino (RO) nel 1914, sviluppò fin da bambino una passione per la paleontologia, ispirato dalle illustrazioni di Camille Flammarion. Artista e scultore di incredibile talento, si dedicò con passione alla ricostruzione anatomica dei dinosauri, studiando dettagliatamente la zoologia e l’anatomia animale. La sua precisione scientifica e il suo approccio artistico lo resero unico nel suo campo.

Affrontò le difficoltà del periodo bellico in Africa e Russia. Poi mise su famiglia, fu grafico presso Mondadori, ma visse per la sua arte. Nel 1951 Pietro Rabacchi completa il suo percorso di studi presso la scuola statale d’arte “Napoleone Nani” di Verona, sotto la direzione del prof.

Pino Casarini, che ne riconosce il talento con queste parole: “ottimo disegnatore”. Negli anni ’70, collaborò con l’architetto Avesani per la creazione dell’area dei Dinosauri nel Parco Natura Viva di Bussolengo.

La perfezione tecnica, in Pietro Rabacchi, non è l’ultima parola ma la prima, non è il fine ma il mezzo: in ogni opera corre una meraviglia di bambino, una sapienza di studioso, una lezione di armonia che riempiono il cuore di bellezza.